DIFFICOLTÀ | Media |
ESPOSIZIONE | Sud Ovest |
DISLIVELLO ASCESA | 900 |
VOT0 DI BELLEZZA | 7 |
PERIODO | Dicembre – Aprile |
Località: Cortina d’Ampezzo – Prato Piazza
Una delle gite “classiche” di sci d’alpinismo a Cortina d’Ampezzo. Il Picco di Vallandro è una ottima gita per cominciare ad ambientarsi nelle vette dolomitiche grazie alla costante esposizione al sole, alla quota di partenza elevata e al facile accesso da Prato Piazza. Una gita che vi permetterà di godere di panorami mozzafiato. La salita è facile e agevole fino alla cresta sommitale, a cui segue l’ultimo tratto più ripido e insidioso, soprattutto con nevi ghiacciate o non assestate.
ACCESSO GENERALE: dalla Val Pusteria, tra Monguelfo e Dobbiaco, si imbocca la rotabile che conduce a Braies Vecchia, tralasciando la diramazione per l’omonimo lago. Dal paese si risale in auto per una buona rotabile (con prudenza in presenza di neve) l’intera Val di Braies Vecchia, fino all’Albergo Pratopiazza, dove si parcheggia. Per dare all’itinerario uno sviluppo maggiore, è possibile iniziare l’escursione dall’opposto versante. Si può, infatti, parcheggiare a Carbonin 1451 m, nei pressi del Passo di Cimabanche 1530 m, e risalire interamente la Val di Specie per rotabile, normalmente battuta e molto frequentata, fino al Rifugio Vallandro 2040 m (ore 1.30). Qui giunti, si procede a saliscendi fino all’Albergo Prato Piazza, oppure si attaccano i pendii del Picco di Vallandro, traversando in quota dal rifugio su pendii di radi boschi.
SALITA: Dall’albergo si procede verso est per facili ondulazioni, sulle tracce del sentiero estivo CAI 40. Guadagnato un centinaio di metri di dislivello, si esce dai boschi e si punta decisamente a nord, tagliando con un lungo traverso lievemente ascendente l’uniforme pendio scalinato del Picco di Vallandro. Quando il pendio presenta salti rocciosi e tratti più ripidi, si procede a destra superando direttamente un centinaio di metri di dislivello e guadagnando così la cresta sommitale. Con progressione panoramica ed entusiasmante, si punta ora all’anticima 2730 m ormai prossima, e facilmente raggiungibile. Inizia qui il tratto più impegnativo dell’itinerario, che prevede una discesa per una decina di metri ad una forcelletta e la successiva risalita della cresta principale, fino alla croce di vetta
DISCESA: Ci sono due possibilità di discesa:1) Per prendere il Canale Sud Ovest, bisogna scendere dritti a sud dalla croce della vetta. Iniziate a scendere tenendovi vicino alle rocce di sinistra: questo tratto è ripido e va affrontato con prudenza perché è ostruito da rocce affioranti; dopo le prime curve si intravede lo stretto passaggio che vi porta nella seconda parte del canale, meno impegnativa. Proseguite vicino alle rocce di sinistra anche quando il canale si allarga, fin sui pendii più ampi che raggiungono la strada; per evitare una lunga risalita lungo la strada vi conviene portarvi nel bosco di sinistra e scendere, in diagonale sempre verso sinistra, tenendovi alti sotto una paretina, per poi raggiungere la strada quasi nella piana del rifugio. L’innevamento deve essere sufficiente per non trovare troppi sassi nel canale. 2) In alternativa Si torna sulle tracce di salita con scivolata entusiasmante e libera su ampio pendio, fino ai boschi e a Pratopiazza.
MATERIALE: Arva, pala, sonda, corda, piccozza, ramponi, ABS.
AUTORI: Carlo d’Amelio & Davide Alberti